Le Svalbard sono, ovviamente, influenzate dalla loro elevata latitudine (posizionata tra 74° e 81° nord) e da un clima tipicamente artico con inverni freddi ed estati fresche, dove la temperatura media mensile più alta è compresa tra 0 e 10 °C. Per via delle acque temperate dei rami settentrionali della Corrente del Golfo, la costa sud-occidentale è priva di ghiacci quasi tutto l'anno e presenta un clima più mite rispetto a quella nord-orientale, influenzata invece dalle fredde acque artiche provenienti da nord.
La maggior parte delle ricerche scientifiche recenti suggeriscono che il futuro delle Svalbard sarà caratterizzato da un clima più caldo, più pioggia e meno ghiaccio marino. Lo scioglimento del permafrost è sicuramente il segno più evidente di questo cambiamento in corso che si presenta come una sfida concreta agli ecosistemi artici che da esso dipendono.
Il clima unico delle Svalbard, con il contrasto della notte polare e del sole di mezzanotte, ha naturalmente un impatto sull'ecologia del luogo, dove gli organismi per sopravvivere hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione adattamenti speciali che consentono loro di sopravvivere in questo ambiente apparentmente inospitale, ghiacciato e mutevole allo stesso tempo.
Gli orsi polari, le volpi artiche e le renne hanno il pelo cavo che intrappola l'aria, fornendo loro isolamento. Gli orsi polari hanno anche la pelle nera per assorbire la maggior quantità possibile di raggi solari. Altri animali cambiano colore con le stagioni per mimetizzarsi con la mutevole copertura del terreno della tundra, come le volpi artiche e le pernici bianche, che passano dal marrone in estate al bianco in inverno. Alcuni pesci che vivono dentro o sotto il ghiaccio hanno composti antigelo nel sangue, mentre foche, balene e trichechi hanno uno spesso strato di grasso che aiuta a isolarle dal freddo.
Le stagioni delle Svalbard
Una parte fondamentale per comprendere il ciclo annuale alle Svalbard sono i termini di "luce" e "buio". Questi riassumono gran parte della mistica e della magia di questo arcipelago in prossimità del Polo Nord.
La prima alba dell'anno avviene a metà febbraio ed anche se all'inizio le giornate sono molto brevi, si allungano abbastanza rapidamente. Entro la fine di aprile il sole non tramonta mai sotto l'orizzonte e resta visibile fino alla fine di agosto. Dal primo tramonto, in agosto, ci vogliono circa due mesi affinché il sole scompaia del tutto. In questa fase l'oscurità e l'aurora boreale regnano sovrane, ancora una volta, fino alla metà di febbraio.
Per semplificare possiamo dividere l'anno in tre stagioni principali: l'estate polare, la notte polare e l'inverno soleggiato. La primavera e l’autunno non vengono prese in considerazione poichè non possono essere chiaramente definite a queste latitudini, dove la transizione tra le stagioni principali è particolarmente pronunciata e avviene rapidamente. Caratteristiche chiare invece distinguono le tre stagioni principali l'una dall'altra.
L'estate polare
La luminosa e fresca estate polare si estende da metà maggio a fine settembre. Il sole di mezzanotte domina già il cielo da più di un mese, quando l’estate segna il suo ingresso il 17 maggio (giorno della Costituzione norvegese) e non scenderà più sotto l’orizzonte fino alla fine di agosto. Nell'estate polare il giorno e la notte diventano un tutt'uno nell'Alto Artico e la luce è la stessa tutto il giorno. I quattro mesi del sole di mezzanotte influenzano l’orologio biologico sia degli esseri umani che degli animali, ed è facile perdere la cognizione del tempo durante questo periodo dell’anno. Con il sole alto nel cielo tutto il giorno, ciò ha un inevitabile impatto sul tempo. Ma ha anche un impatto sul corpo. È probabile che abbiate difficoltà a sentirvi stanchi e a dormire nei primi giorni.
Dopo un lungo inverno, alle Svalbard avviene un vero e proprio miracolo della natura. L'arcipelago viene invaso da uccelli che migrano qui in gran numero per nidificare. Le acque che circondano l'arcipelago sono molto nutrienti e offrono abbondanti riserve di cibo. Un'abbondanza di trichechi, foche e balene entra nei fiordi delle Svalbard, attratti dal banchetto offerto nelle acque fredde lungo il bordo del ghiaccio. Durante l'estate è possibile osservare molte più specie di quelle che popolano abitualmente l'arcipelago tutto l'anno (orsi polari, volpi polari, pernice bianca e renne delle Svalbard).
Un'abbondanza di piante e funghi emergono sotto i caldi raggi del sole di mezzanotte, creando macchie colorate di vita nella tundra altrimenti inospitale. La maggior parte di queste piante sono particolarmente adatte alle dure condizioni dell'Alto Artico e, in alcuni casi, le Svalbard sono l'unico posto al mondo in cui è possibile trovarle.
Luglio è solitamente il mese più caldo. Le temperature tendono a oscillare tra 3°C e 8°C, anche se negli ultimi anni, anche a causa del riscaldamento globale, sono state registrate nella zona di Longyearbyen temperature ben al di sopra dei 10°C anche per diversi giorni.
Spitsbergen, Svalbard © Photo by Acacia Johnson - Quark Expeditions
Molte persone visitano le Svalbard in questo periodo per vivere la natura a piedi e in barca. Ci sono diverse tipologie di tour organizzati, dalle facili passeggiate alle impegnative escursioni in montagna, dai safari fotografici alle gite sui fiordi in kayak o in barca per l'avvistamento delle balene. Se uscite per una gita in barca, aspettatevi di sentire molto più freddo a causa del vento. Lo stesso vale per le escursioni. Dovreste portare con voi strati a base di lana, cappelli, guanti e un cappotto caldo indipendentemente dalle previsioni. Su come fare le valigie per affrontare al meglio un viaggio alle Svalbard vi suggeriamo la lettura di quest'articolo: Cosa mettere in valigia per un viaggio alle Svalbard
Dalla fine di agosto alla fine di settembre si verifica un periodo (o sotto stagione) che viene definito "autunno d'oro". In questo periodo il paesaggio cambia rapidamente carattere. La stagione del sole di mezzanotte volge al termine e le serate cominciano a diventare più buie.
L'Alto Artico regala tramonti dorati incredibilmente spettacolari. Questo è il momento in cui gli uccelli migratori si preparano per il loro lungo volo verso sud, mentre le piante e gli animali che qui risiedono si apprestano ad affrontare un altro lungo inverno.
La notte polare
Con il tramontare di ottobre le sere hanno già cominciato a scurirsi e la luce del giorno si affievolisce sempre di più ogni giorno che passa. Mentre la luce del giorno diminuisce, allo stesso tempo aumenta l'oscurità e, di conseguenza, anche la possibilità di vedere l'aurora boreale. Non ci vorrà molto prima che la stagione buia entri in pieno svolgimento entro la fine di ottobre, con i suoi splendidi paesaggi colorati in tonalità blu, l’atmosfera crepuscolare di mezzogiorno e la totale mancanza di luce solare diretta. La stagione del buio e delle notti polari si estende da ottobre a fine febbraio.
Il momento clou della stagione buia alle Svalbard è la notte polare quando il sole non sorge mai oltre i 6 gradi o più sotto l'orizzonte, il che significa che non c'è differenza notevole tra la notte e il giorno, rendendo possibile vedere l'aurora boreale anche in pieno giorno, se si è fortunati.
Longyearbyen, Svalbard.
Durante la stagione buia e la notte polare, l’aurora boreale non è l’unica fonte di luce naturale. Nelle giornate limpide e senza nuvole, le stelle brillano luminose tutto il giorno durante la notte polare. È anche magico assistere alla potente luce della luna piena in quei giorni in cui proietta ombre e illumina il paesaggio. Grazie a queste luci naturali, la stagione buia è ben lungi dall’essere così buia come molti immaginano.
Nella prima metà di febbraio l'oscurità si rompe e il cielo si riempie di colori pastello nei toni del rosa e dell'azzurro. Quando il sole fa capolino sopra l'orizzonte, crea un'ora al giorno di magica luce blu. L'oscurità della Notte Polare è ufficialmente finita e sostituita da questo particolare fenomeno naturale che per un paio di settimane anima il paesaggio prima che il sole ritorni nuovamente a mostrarsi.
L'inverno soleggiato
Sulla terraferma siamo soliti definire primavera quel breve periodo da marzo a metà maggio, ma alle Svalbard questo termine è praticamente privo di significato. È ancora pieno inverno durante questo periodo di due mesi e mezzo, con uno splendido paesaggio ghiacciato e innevato a perdita d'occhio. Dopo lunghi mesi di oscurità, il sole fa finalmente capolino a partire dai primi di marzo. Questo segna l'inizio della soleggiata stagione invernale alle Svalbard.
Una tradizione di lunga data per gli abitanti di Longyearbyen è festeggiare il ritorno del sole con una serie di eventi che prendono il nome di Sun Festival Week. La data di riferimento è l'8 marzo quando la gente del posto si ritrovano insieme per assistere ai primi raggi solari dell'anno che raggiungono i gradini del vecchio ospedale. Questo evento annuale non è solo un festeggiamento ma un'immersione profonda nella cultura e nella tradizione di questa comunità isolata, situata nel cuore dell'Artico.
Mano a mano che il sole sale più in alto nel cielo, le giornate che si allungano, la temperatura aumenta e gradualmente diventa più piacevole stare all'aria aperta. Uscire in motoslitta o in slitta trainata da cani è un ottimo modo per esplorare i vasti e bianchi paesaggi montani.
Quando il sole di mezzanotte arriva a fine aprile, sembra primavera anche se è ancora pieno inverno. Arrivano i primi uccelli migratori e mentre entriamo in maggio possiamo vedere i primi segni dello scioglimento della neve e della fine dell'inverno.
Qual è la stagione migliore per visitare le Svalbard?
Questa è una delle domande che inevitabilmente si pone chi ha intenzione di pianificare un viaggio alle Svalbard, ma è praticamente impossibile fornire una risposta univoca. Ogni stagione ha il suo fascino e le sue caratteristiche uniche e la scelta su quando decidere di partire può dipendere dal tipo di esperienza che si decida di sperimentare.
Esplora le tre stagioni delle Svalbard: estate polare, notte polare e inverno soleggiato © Hurtigruten Svalbard
Se non siete mai stati in luoghi climaticamente simili il nostro consiglio è di andarci durante la stagione estiva, per un più facile adattamento alle temperature e un rischio minore di condizioni meteorologiche avverse, ma anche perché è il periodo dell'anno in cui è possibile vedere la maggior parte della fauna selvatica. Tenente presente che se volete prende parte ad una crociera esplorativa alle Svalbard lo potete fare solo durante l'estate, poiché il ghiaccio marino rende le acque non navigabili nei mesi più freddi.
In alternativa potete considerare di visitare le Svalbard nel periodo invernale, dove le attività sulla neve regalano emozioni ed esperienze straordinarie, mentre l'aurora boreale con la sua magia ve ne farà vivere una ultraterrena.