L’orso polare o orso bianco, appartiene alla famiglia degli Ursidi, ed è l’unico mammifero di questa famiglia ad essere esclusivamente carnivoro, gli altri sono infatti onnivori. È una specie che vive tra i ghiacci dell’Artide fino al limite inferiore della banchisa. E’ esclusivamente , il suo cibo è rappresentato da foche, pesci, volpi polari, renne e uccelli artici.
Diversamente dagli altri orsi è attivo solo di giorno.
Se paragonato con le specie di orsi che vivono sulla terraferma, l’orso polare ha una forma più allungata e idrodinamica, adatta alla vita marina; le orecchie sono piccole e il muso è affusolato per favorire l’avanzamento in acqua, che può raggiungere i 10 km/h di velocità.
E’ dotato di artigli per far presa sul ghiaccio e afferrare le prede. Lunghi peli fra i cuscinetti plantari proteggono le estremità dal freddo, e uno spesso strato di grasso sottocutaneo fornisce un ulteriore isolamento su tutto il corpo.
Le zampe anteriori, molto larghe, agevolano gli spostamenti in acqua.
Il mantello bianco, rinnovato periodicamente nella stagione estiva, permette di mimetizzarsi tra i ghiacci e avvantaggiarsi durante la caccia. Alla fine della primavera, al termine di un anno di esposizione al sole, il mantello appare lievemente ingiallito.
I più grossi esemplari di orsi polari possono pesare 700 kg; il peso medio si aggira comunque intorno ai 250 kg per le femmine e ai 350 per i maschi. Quando nascono, i cuccioli sono molto piccoli e pesano circa 1 kg.
La stagione riproduttiva dura dalla fine di marzo fino a giugno. Dopo l’accoppiamento, l’orsa scava una tana nella neve e trascorre circa 9 mesi di gestazione in letargo. Generalmente nascono 2 cuccioli, che richiedono molte cure e attenzioni. Durante i primi 40 giorni i piccoli, con occhi chiusi e privi di pelo, sono protetti e allattati dalla madre. I cuccioli comunque rimangono con la madre fino a circa due anni e mezzo.
Gli i orsi polari sono solitari e hanno un forte senso dell’orientamento, per cacciare si spostano su interminabili distese di ghiaccio, percorrendo in un giorno anche decine di chilometri. L’orso polare, grazie alla sua carne e alla sua pelliccia, ha rappresentato per le popolazioni artiche, un’importante fonte sostentamento. Oggetto di caccia sconsiderata in Canada, in Groenlandia, in Russia, in Norvegia e in Alaska fino agli anni Settanta, oggi l’orso polare è protetto da accordi internazionali che ne regolamentano la caccia. Lo svolgimento nel loro territorio di attività umane come la navigazione e le trivellazioni petrolifere è, comunque, una minaccia costante che rischia di alterare in modo irreversibile il loro habitat.