La renna delle Svalbard (nome scientifico Rangifer tarandus platyrhynchus) è una sottospecie o specie di renna che si trova esclusivamente nell'arcipelago norvegese delle Svalbard e da cui prende il nome. La renna colonizzò le Svalbard, molto probabilmente dall'Artico russo, dopo l'ultima era glaciale e da allora si è adattata al rigido ambiente artico delle Svalbard, occupando la gran parte delle aree non ghiacciate dell'arcipelago. Le densità più elevate si trovano a Nordenskiöld Land sull'isola di Spitsbergen e sulle isole di Edgeøya e Barentsøya.
Agli inizi del XX secolo queste renne furono quasi portate all’estinzione a causa del loro sfruttamento iniziato verso la fine del secolo precedente. Negli ultimi decenni, anche grazie a programmi di recupero e di controllo, la loro popolazione è aumentata. Oggi, la dimensione della loro popolazione è attentamente monitorata e secondo le ultime stime si ritiene che la popolazione totale di renne nell'arcipelago si aggiri intorno ai 22.000 esemplari.
Renna delle Svalbard © Richard Sidey
Le renne alle Svalbard non si riuniscono in greggi come le loro controparti selvatiche sulla terraferma; di solito sono solitarie o in piccoli gruppi da due a sei. La loro indole placida fa sì che ci si possa avvicinare molto alle renne delle Svalbard.
La durata media prevista della vita di una renna delle Svalbard è di circa dieci anni. Le renne delle Svalbard non hanno predatori naturali. La fame è il fattore più significativo che tiene sotto controllo la popolazione di questa specie. I tassi di natalità possono variare notevolmente di anno in anno a seconda della durezza degli inverni nella stagione precedente. Tuttavia, una buona parte delle renne non muore di fame perché c’è troppo poco cibo bensì perché pascolando su un terreno roccioso e ghiaioso consumano i loro denti al punto tale che non riescono più a mangiare abbastanza cibo.
Sono uniche rispetto alle altre renne in quanto le loro caratteristiche sono altamente adattate alla vita così a nord. Con le zampe corte e tozze, la testa piccola, le orecchie minuscole e la pelliccia di colore più chiaro e più spessa e folta durante l'inverno, sono perfettamente equipaggiate per il clima artico delle Svalbard.
I maschi sviluppano grandi corna nel periodo da aprile a luglio che poi perdono all'inizio dell'inverno così come il pelo nel periodo di agosto-settembre. Le femmine sviluppano le corna a partire da giugno e di solito le conservano per un anno intero.
Queste renne raggiungono la maturità sessuale intorno ai tre anni e la stagione dell'accoppiamento inizia a ottobre. Le femmine partoriscono un solo vitello all'anno. Nasce quando inizia l'estate, ai primi di giugno. Il vitello solitamente rimane con la madre fino all'inverno.
Renne delle Svalbard (femmina, maschio e un vitello) © Håkon Daae Brensholm – Visit Svalbard
In inverno le renne si nutrono lungo crinali, pendii montuosi, altipiani e altre aree dove si verifica poco accumulo di neve. Durante la breve estate artica, si nutrono di vegetazione rigogliosa ovunque sia disponibile, in particolare nelle valli e nelle pianure, e trascorrono la maggior parte del tempo nutrendosi per accumulare grasso. Le riserve di grasso vengono utilizzate durante l'inverno quando la vegetazione è di qualità inferiore e l'accesso ad essa è limitato.
La renna delle Svalbard
Hanno un'eccezionale capacità di utilizzare le proprie riserve corporee (sia grasso che tessuto muscolare) quando l'accesso al cibo è limitato in inverno. In più sono animali prevalentemente sedentari, consentendogli di non aver necessità di un alto fabbisogno energetico.
Durante gli inverni degli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, durante l’inverno artico – da novembre ad aprile – capita sempre più di frequente il fenomeno meglio noto come “rain on snow”. Si tratta di pioggia che filtra durante le nevicate e, cadendo al suolo, si raffredda e ghiaccia il terreno. Il suolo coperto da uno strato di ghiaccio rende molto difficile alle renne il reperimento dell’erba e delle altre piante necessarie per il sostentamento durante la stagione fredda. Inverni come questi uccidono molte renne. Inoltre, molte femmine che sopravvivono non daranno alla luce un vitello l’estate successiva. Per questo motivo, la popolazione di renne in qualsiasi località delle Svalbard varia considerevolmente di anno in anno.