Il clima polare, la ricca fauna selvatica, la natura incontaminata e le antiche città minerarie delle Svalbard serbano il fascino dell’estremo nord e delle terre di frontiera. Che sia dall’oblò di una nave da crociera o a piedi nella tundra tra spettacolari montagne innevate e iceberg, trascorrere le proprie vacanze alle Svalbard offre l’occasione di vivere esperienze indimenticabili osservando i paesaggi incredibili. Se pianificare un viaggio alle Svalbard può essere complicato, pensare di trascorrere un lungo periodo sull'isola necessita di una preparazione ancor più accurata.
Sarà necessario recarsi in loco già con le idee ben chiare.
Ma come sarà mai vivere alle Svalbard?
La maggior parte della popolazione delle Svalbard vive nella città di Longyearbyen. La comunità locale è estremamente eterogenea e la piccola cittadina offre comunque la possibilità di godere del tempo libero: ci sono molti bar e ristoranti dove si può mangiare e bere qualcosa o passare il tempo socializzando.
Climaticamente le Svalbard sono un esempio di deserto artico perché il livello di precipitazioni è inferiore ai 400 ml annui, l'umidità è sempre molto bassa, e il livello di precipitazioni sia piovose che nevose è decisamente inferiore a quello che la maggioranza delle persone si aspettano. In compenso però, c'è sempre moltissimo vento a rendere inospitale e un po' duro il clima.
La cosa più complicata da vivere in assoluto, per tutti coloro i quali decidono di trasferirsi è affrontare la notte artica. le Svalbard sono l’unico posto in Europa dove - infatti - si verifica il fenomeno della notte polare: da metà novembre a fine gennaio il sole si trova oltre i sei gradi al di sotto della linea dell’orizzonte, impedendo così il diffondersi anche della luce crepuscolare. Il risultato è che a mezzogiorno è completamente buio!
Il problema del buio
Alcune persone trovano difficile vivere con 24 ore di buio ma i due mesi di oscurità trascorrono in fretta con le festività natalizie di mezzo e l’aurora boreale che danza nel cielo. Una cosa da considerare è che coloro i quali decidono di trascorrere il proprio tempo nel buio totale finiscono inevitabilmente per assumere integratori che permettano al fisico di adattarsi al meglio. E' qualcosa a cui bisogna fare l’abitudine, soprattutto per i ragazzi.
Durante il periodo invernale poi il clima è ovviamente ben rigido e spesso si verificano giorni in cui si resta proprio isolati dal mondo (nel senso che gli aerei non possono atterrare a causa del cattivo tempo). A volte può essere frustrante.
Altra cosa da considerare è che Longyearbyen va considerata più come un paesino che come una città. Può essere difficile vivere qui perché ci sono così poche persone che bisogna affrontare il fenomeno “tutti sanno tutto di tutti”. Chi abita qui non sa quanto la gente si fermerà ed è confrontarsi con un gran numero di persone che vanno e vengono. Alcuni decidono di trasferirsi ma poi non riescono ad accettare le differenze con la terra ferma e far fronte al buio invernate e alle dure condizioni meteorologiche e così, dopo poco tempo, decidono di andar via di nuovo.
Ricordiamoci che alle Svalbard non si può nascere (non esistono ospedali pediatrici) e non si può morire (il duro permafrost non consente le sepolture) quindi tutti gli abitanti dell'arcipelago sono immigrati, studenti o ricercatori esteri che hanno un piano a termine: prima o poi si va via con certezza dalle Svalbard!
Documenti necessari per trasferirsi alle Svalbard
I cittadini italiani possono recarsi alle Svalbard con la carta d’identità valida per l’espatrio. Tuttavia, è consigliabile portare anche il passaporto, con validità residua di almeno 3 mesi dopo il viaggio. Il punto è che oltre a Longyearbyen esistono alcune località extraeuropee che necessitano di passaporto per essere raggiunte.
Senza passaporto, dunque, si rischia di restare bloccati in città.
I principali insediamenti dove vivere
Il centro principale è quello di Longyearbyen che conta circa 2.100 abitanti. Poi si sono l’insediamento russo di Barentsburg con circa 350 abitanti e le stazioni di ricerca Ny-Ålesund che hanno una popolazione residente che varia fra le 40 e le 100 persone in base ai differenti periodi dell’anno.
Esistono poi altri piccoli insediamenti scientifici. Gli unici luoghi visitabili per fini turistici sono comunque esclusivamente l’area di Longyearbyen e di Barentsburg, anche se non esistono strade che collegano i due insediamenti. In inverno si utilizzano le motoslitte mentre in estate ci si sposta con le imbarcazioni.
Come funzione l'assistenza sanitaria?
Esistono un pronto soccorso e un piccolo ospedale. Tuttavia non c’è il reparto di ostetricia e ginecologia e così le donne incinte devono ritornare sulla terra ferma per partorire, a Tromsø o nella loro città natale.
Alle Svalbard non è riconosciuta la copertura sanitaria statale tramite la Tessera Europea di Assicurazione Medica (TEAM) quindi è necessario munirsi di una buona polizza assicurativa integrativa. A Longyearbyen è presente un piccolo ospedale attrezzato per il primo soccorso, ma eventuali visite mediche o cure non sono coperte dalla nostra tessera sanitaria e sono a pagamento.
Trovare lavoro alle Svalbard
Le Svalbard sono il luogo che più si avvicina all’idea di “frontiere aperte”: finché puoi sostenerti, cosa non semplice, è possibile trasferirsi e vivere lì senza avere un visto. Tuttavia, la principale attività economica è l’estrazione del carbone, cui si aggiungono la pesca e la caccia.
Se sei alla ricerca di un impiego non così "adventure" per poi trasferirti alle Svalbard, è utile sapere che la grande maggioranza delle persone che si trasferiscono qui sono ricercatori e studenti dell'università di Longyearbyen. Il turismo può essere un'ottima risorsa. Ovviamente servono esperienza artica, passione e un ottimo inglese.
Il costo della vita alle Svalbard
Il costo della vita alle Svalbard è approssimativamente lo stesso del resto della Norvegia. Quindi molto alto.
Ad esempio, il costo dell’affitto di un monolocale a Longyearbyen può variare da circa 5.000 NOK (450 euro circa) a 10.000 NOK al mese.
Tuttavia, i prezzi possono variare a seconda del tipo di alloggio e del periodo dell’anno.
Inoltre, il costo dei generi alimentari è leggermente più alto rispetto al resto della Norvegia.
Bisogna quindi saggiamente stimare di riuscire a raggranellare almeno 2.500/3.000 Euro al mese per riuscire a mantenersi.
Vivere e Mangiare
A Longyearbyen è presente un supermercato chiamato Svalbardbutikken che è aperto tutti i giorni e dove è possibile trovare un po' di tutto, anche frutta e verdura fresca. La cucina "tipica" delle isole Svalbard si riduce principalmente a piatti proteici e poco vari. La carne consumata con maggiore frequenza è quella di renna, insieme al cervo, anche se sono comunque popolari quella di foca e di gallo cedrone.
Se avete voglia di qualcosa di particolare, esistono una manciata di ristoranti-bar un po' di tutti i generi.
E Gli orsi polari?
Questi animali vanno trattati con rispetto e diffidenza. Qualora vengano provocati gli orsi delle Svalbard possono diventare pericolosissimi. In generale va però detto che gli orsi polari non vedono gli esseri umani come una fonte di nutrimento, preferiscono cacciare le foche e piccoli mammiferi. Tuttavia bisogna tenere presente che nel caso in cui vengano spaventati o si sentano minacciati possono diventare aggressivi. In estate, quando la caccia alle foce può essere resa più dura dalla mancanza di ghiaccio, può capitare che siano particolarmente affamati e, in questo caso, possono attaccare anche gli esseri umani.